Le vie dei borghi, antichi alfabeti come passati sentimenti che ritornano. Uomini e terre che nel lungo avvicendamento del tempo hanno aperto i cammini ai sogni e all’arte.
Una narrazione culturale stratificata e sorprendente, peculiarità italiana ma non solo. Architetture sentimentali che fanno nascere il desiderio d’immettere la propria vita «dentro la calda vita di tutti», come dice Umberto Saba nei versi di Il borgo.
Quando nell’infanzia si sono posati gli occhi sulle poche case sparse di un crinale e anni dopo capita di passeggiare lì, è come penetrare una stagione sepolta in se stessi, ritrovare i segni di una lontana iniziazione. Marina Cvetaeva, scrivendo a Rilke, esprime l’attesa, il desiderio dell’incontro, attraverso l’identificazione totale fra paese e persona: «Ti aspetto felice come tu fossi un intero paese completamente sconosciuto. Ti aspetto sul confine tra me e te».
Questo nodo emotivo che stringe l’umano fino a farlo divenire spazio e, all’inverso, ad umanizzare lo spazio, questa intimità che si prova in un centro storico, in una strada che avvertiamo più familiare di altre, è forse la più immediata rivelazione di ciò che definiamo conoscenza.
Le azioni si creano innanzitutto nel pensiero, così la capacità immaginativa è già di per sé una pulsione a dirigersi, prima ancora che da qualche parte, verso qualcuno o qualcosa. Pertanto gli itinerari compiuti nello spazio riflettono geografie interiori, finanche affioramenti di sogni.
Sensibilità, intuito, immaginazione fuoriescono da noi per depositarsi in ciò che abbiamo intorno, in quello di cui facciamo esperienza e viceversa. È in un simile travaso di energie fisiche e psichiche che si producono storie, scintille creative, opere durevoli o effimere, non importa, capaci in ogni caso di coinvolgimento.
Per approfondire questi temi alcuni miei recenti articoli su linkedin (breve sintesi degli argomenti in versione bilingue) // To learn more about these topics, some of my recent articles on linkedin (brief summary of the topics in bilingual version)
Storie di vita, d’arte e di territori
I luoghi sono creature viventi
Alpi, arte e archetipi della mente
Cabinet of curiosities. The ethical problem of museum collections
(Postato sul gruppo di Linkedin “Arts, Cultural Heritage and History of Ideas”; si veda anche “When should a museum return looted items? It’s complicated” su Nytimes.com)
Prohibit reading but also hinder publication (Banned Books Week, a reflection on censorship – Illinois Library Association)
Fuori rotta. Gli itinerari silenziosi della cultura
How can you use art and culture to create effective outreach efforts in social work?
In aggiunta alcuni post, in italiano e inglese, sul mio profilo di tumblr, su ISSUU o in altri spazi, dove ho tracciato diverse riflessioni successivamente sviluppate nei miei scritti. Le foto in accompagnamento agli articoli che divulgano e commentano eventi culturali sono state scattate da me.
In addition some posts, in Italian and English, on my tumblr profile, on ISSUU or in other spaces, where I traced some reflections later developed in my writings. The photos accompaying the articles that disclose and comment on cultural events were taken by me.
The space as psychological extension (from the book “Brunelleschi magician”)
Medusa-Gorgon, defeated creature, yet captivating
On the dangers of seriality in online communication
Something about creative problem solving and creative thinking
Ispirazioni e collisioni che passano anche per certe sale e allestimenti, altri borghi e contrade per la dimora del sé.
Michael Ende, son of the German surrealist painter Edgar, one of the most visionary storytellers of the twentieth
century
Caspar David Friedrich: Sein Skizzenbuch ist erstmals
zu sehen (Oktober 2023)
- Una parola che lenisce - Novembre 22, 2024
- I luminosi atlanti - Ottobre 31, 2024
- Libri et mirabilia - Ottobre 17, 2024