Bella gerant alii, tu felix Austria nube


Nozze di Agilulfo e Teodolinda – Cappella di Teodolinda – Duomo di Monza


La dinastia degli Asburgo accrebbe il suo potere territoriale e politico attraverso una serie di grandi matrimoni, giustificando questo motto. Si tratta di un esametro latino attribuito a Mattia Corvino, re d’Ungheria, mentre secondo altri lo avrebbe coniato Federico III d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero.

Nel tempo delle narrazioni rovesciate e dei monopoli culturali, mentre ci si sforza di pubblicizzare tutto come accessibile e facilmente acquistabile, la conflittualità aumenta. E mentre gli eventi premono e accelerano, chi è alla guida sembra voler puntare i piedi, scongiurando così di esser superato dal tempo – lui crede.

Eppure, storicamente, le esperienze più longeve sono state anche quelle che hanno goduto di maggiore apertura ossia le compagini che hanno avuto un modello da proporre sorretto da una visione ampia e inclusiva. In simili imperi, non a caso, le guerre se non riuscivano ad essere disinnescate, quantomeno si accompagnavano a strategie diverse per l’assimilazione, il consolidamento, la compresenza dei popoli. Solo nella fase di declino e caduta il ricorso alla violenza diveniva centrale e perciò anche fatale. Quanto più un impero si fonda sul conflitto, più rapida sarà la sua scomparsa.  

Dunque, in altre parole. Meglio gli sposalizi delle guerre. O in altre parole ancora, fate l’amore invece di accopparvi.

E la bella Teodolinda? Chi era costei? Principessa bavara sposò prima il re longobardo Autari e, una volta morto il suo primo consorte, divenne moglie di Agilulfo, duca di Torino. Morto anche Agilulfo, Teodolinda assunse su di sé gli impegni di governo e il suo regno prosperò, conoscendo un periodo di pace. Donna al potere in un periodo storico ritenuto pregiudizialmente di regresso e immobilismo, il suo è un esempio di realizzazione ed emancipazione femminile, nonché di intelligenza nell’aver saputo interpretare al meglio il proprio ruolo commisurandolo alla sfera pubblica e privata.

Donna di polso e anche fine e capace stratega politica per essere stata la prescelta da due tra i più influenti personaggi dell’avventura longobarda in Italia, ha saputo conservare il potere, tenersi alla larga dalle guerre, ritagliarsi una pagina degna e affascinante tra le vite dei grandi.

Si veda anche:

La via dell’arte tra oriente e occidente

Claudia Ciardi
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Claudia Ciardi

Laureata in lettere antiche, fondatrice e autrice del blog «Margini in/versi». Osanno il Kaddish di Allen Ginsberg. Cuore greco-berlinese, il vento mi convertì alla letteratura. I miei libri: https://margininversi.blogspot.com/p/i-miei-libri.html Vissi d'arte: https://margininversi.blogspot.com/p/vissi-darte.html I am indexed on “edcat,” the database of artist publications: https://edcat.net/person/claudia-ciardi/ ------------A pocket literary biography------------ Claudia Ciardi was born in Pisa on 6 October 1981. Her education fluctuates and borders on ancient literature, German studies and the economics of cultural heritage. In life she is dedicated to editorial consultancy and is a photography assistant. The comparison between images and words, the exploration of contacts between verbal and figurative forms, up to self-taught painting have inspired several of her most recent collaborations. She mostly ignores Renaissance epilogues, remaining a Greek-Gothic. What Cristina Campo expressed, that translating is writing, is true in her. And writing is writing like “a rose is a rose is a rose”.

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